Collaborazioni

ADES - ARCHIVIO DIGITALE DEGLI EPISTOLARI DEL SETTECENTO
Edizione dell’epistolario di Francesco Algarotti

DESCRIZIONE DEL PROGETTO: Inaugurato il 23 dicembre 2021, il progetto di edizione dell’epistolario di Algarotti prende le mosse dalla esigenza avvertita da parte di studiosi del Settecento di precisare e valorizzare il significato culturale che il “cigno di Padova” ebbe nella cultura europea del suo tempo: il rilevante epistolario (circa 1000 unità), conosciuto per lo più attraverso le stampe settecentesche (preziosi, ma reticenti collettori di lettere mutilate e ampiamente riviste), e pioneristicamente censito dalla Biblioteca di Trier (www.algarotti.uni-trier.de) ha atteso a lungo un lavoro di scavo e di restituzione in una veste affidabile, che è stato finalmente avviato sotto gli auspici del Dipartimento di Studi Linguistici e Letterari dell’Università di Padova e del Centro di Ricerca sugli Epistolari del Settecento (CRES) dell’Università di Verona. Il progetto vede la partecipazione di ricercatori in formazione e di affermati studiosi di Algarotti e di epistolari settecenteschi, nonché del Centro d’Ateneo per le Biblioteche dell’Università di Padova, della Biblioteca Comunale di Treviso (depositaria di uno dei fondi algarottiani più interessanti) e di UNIL (Section d’Italien della Faculté des lettres dell’Université de Lausanne), proprietaria del portale Epistulae, sul quale verrà realizzata la versione digitale dell’edizione. I lavori prevedono la realizzazione di una collezione digitale del carteggio trevigiano tra Bonomo e Francesco Algarotti, che sarà ospitata da Phaidra, la biblioteca digitale dell’Università di Padova; l’edizione digitale dell’intero epistolario sul portale Epistulae, e l’edizione cartacea nella collana “Algarottiana” delle Edizioni di Storia e Letteratura.

ENTE DI RIFERIMENTO: Università di Padova – Università di Verona – Università di Torino 

PARTECIPANTI:

  • Comitatio direttivo: Franco Arato, Valentina Gallo (coordinatrice), Anna Maria Salvadè, Corrado Viola 
  • Comitato scientifico della collana “Algarottiana”: Paola Bianchi, Lodovica Braida, Alessandra Di Ricco, Francesca Fedi, Gianmarco Gaspari, Franco Giudice, Emilio Mazza, Andrea Merlotti, Ilaria Miarelli Mariani, Rosa Necchi, Gilberto Pizzamiglio, Silvia Tatti, Duccio Tongiorgi, Edoardo Tortarolo, Antonio Trampus, Lucio Tufano

GIACOMO CASANOVA E IL SUO TEMPO
Edizione Nazionale delle Opere di Casanova

Casanova e il suo tempo

DESCRIZIONE DEL PROGETTO – Il C.R.E.S. patrocina il progetto Giacomo Casanova e il suo tempo, che fa capo al Dipartimento di Studi Linguistici e Culturali Comparati (DSLCC) dell’Università Ca’ Foscari di Venezia, con finanziamenti del Dipartimento medesimo, della Regione Veneto, della Fondazione Gianfranco Dioguardi e dell’Istituto Regionale per la Cultura Istriana Fiumana e Dalmata (IRCI). Tra le molte iniziative del progetto, coordinato da Antonio Trampus, è compresa anche una nuova Edizione critica delle opere di Giacomo Casanova, prima di tutto quelle scritte in italiano, per evidenziare come l’opera più nota, l’Histoire de ma vie, sia solo l’ultimo lavoro pubblicato postumo, frutto in gran parte di un processo di sedimentazione di testi, manoscritti e appunti. Non si può comprendere appieno il suo percorso autoriale, e restituire un senso completo alle Memorie, senza cogliere i riferimenti intertestuali con gli scritti di teatro, poesia, storia, cronaca, diplomazia con cui Casanova si cimentò a partire dal 1752. Una vasta serie di documenti inediti, sparsi negli archivi europei, la letteratura critica su Casanova (oltre 6.000 contributi apparsi dal 1822 ad oggi), e i risultati dei dibattiti fra gli studiosi, attraverso riviste come «Casanova Gleanings» (1958-1980), «L’Intermédiaire des Casanovistes» (1984-2013) e «Casanoviana» (dal 2018), permettono oggi di realizzare un apparato intertestuale che metta in relazione fra loro i testi con l’epistolario e altre fonti.

Il progetto prevede inoltre l’organizzazione di Convegni, l’allestimento di mostre e l’affinamento o la creazione di strumenti di lavoro che permettano una più puntuale conoscenza di Giacomo Casanova e delle sue opere.

ENTI DI RIFERIMENTO: Dipartimento di Studi Linguistici e Culturali Comparati (DSLCC) dell’Università Ca’ Foscari di Venezia.

ENTI FINANZIATORI: Regione Veneto L.R. 39/2019 per il 2024/2025, Fondazione Gianfranco Dioguardi 2025-2030, Dipartimento di Studi Linguistici e Culturali Comparati (DSLCC) – Dipartimento di eccellenza, Istituto Regionale per la Cultura Istriana Fiumana e Dalmata (IRCI)

ENTI PATROCINANTI: Ateneo Veneto, Centro di Ricerca sugli Epistolari Italiani del Settecento (C.R.E.S.), Fondazione Gianfranco Dioguardi, Regione Veneto – progetti di ricerca, Società Italiana di Studi sul Secolo XVIII (SISSD)

PARTECIPANTI:

  • Coordinatore: Antonio Trampus
  • Collaboratori: Paolo Luca Bernardini, Giulia Delogu, Stefano Feroci, Kathleen Ann Gonzalez, Sabine Herrmann, Gilberto Pizzamiglio, Gianluca Simeoni, Malina Stefanovska, Pier Mario Vescovo, Corrado Viola, Tom Vitelli, Helmut Watzlawick

I CARTEGGI DI GIAMMARIA MAZZUCHELLI

Giammaria Mazzuchelli

DESCRIZIONE DEL PROGETTO – La raccolta epistolare di Giammaria Mazzuchelli (1707-765) è assai cospicua. Le sole lettere ricevute, custodite presso la Biblioteca Apostolica Vaticana, ammontano a oltre 3800. Nei faldoni vaticani si trovano principalmente le epistole ricevute da Mazzuchelli, conservate nei codici Vat. Lat. 10003-10017. L’elenco, suddiviso alfabeticamente per mittente, è stato indicizzato da Giorgio Vattasso ed Enrico Carusi nel secolo scorso. Numerose altre lettere di stampo erudito sono state collocate invece negli zibaldoni e nei materiali di lavoro del conte, in particolare nei codici Vat. Lat. 9271-9292. Le missive mazzuchelliane, diversamente, sono custodite in moltissime biblioteche italiane ed europee, testimonianza della fitta rete di corrispondenza del conte bresciano. Si segnalano, per esempio, i fondi bibliotecari di Cortona, Pesaro, Pisa, Rovigo, Firenze, Udine e Venezia. Altre, soprattutto quelle destinate ai conterranei sono consultabili nel fondo archivistico della Biblioteca Queriniana di Brescia dedicato al conte. Una piccola quantità dell’epistolario mazzuchelliano ha peraltro visto la luce; parte in pubblicazioni del secolo scorso (Ludovico Antonio Muratori e Scipione Maffei, per esempio); parte nella collana dei carteggi di Giammaria Mazzuchelli (Giovanni degli Agostini e Angelo Maria Querini), di recente inaugurazione, che intende mettere a disposizione, progressivamente, tutti i carteggi mazzuchelliani.

ENTI DI RIFERIMENTO: Università di Verona, Ateneo di Brescia, Accademia di Scienze, Lettere ed Arti.

PARTECIPANTI:

  • Direzione: Fabio Danelon
  • Comitato scientifico: Franco Arato, Fabio Danelon, Francesca Fedi, William Spaggiari†, Corrado Viola
  • Collaboratori: (si indicano quanti, a oggi, hanno contribuito con la pubblicazione di volumi o contributi in volume collegati al progetto): Rosaria Antonioli, Franco Arato, Angelo Brumana, Cristina Cappelletti, Fabio Danelon, Ennio Ferraglio, Michele Marchesi, Bortolo Martinelli, Rosa Necchi, Anna Maria Salvadè

LORENZO MEHUS E LA STORIA DELLA FILOLOGIA: ARCHIVI, LIBRI, LETTERE

DESCRIZIONE DEL PROGETTO: Il progetto PhiloMehus, finanziato nell’ambito del Bando PRIN 2022 PNRR dall’Unione europea – NextGenerationEU, prevede lo studio e la digitalizzazione di 29 volumi manoscritti autografi di Lorenzo Mehus (1717-1802) conservati presso la Biblioteca Riccardiana di Firenze, rimasti pressoché inesplorati per oltre due secoli. I volumi (contenenti estratti di manoscritti e libri antichi, bozze, spogli e inventari di intere raccolte librarie fiorentine, progetti editoriali, riflessioni critico-metodologiche) sono di estrema rilevanza scientifica per la Filologia umanistica e la Letteratura italiana: non solo Mehus propose il primo sistematico studio dell’Umanesimo fiorentino, che si concretizzò in ricerche ed edizioni ancora insostituite, ma la sua eccezionale conoscenza della consistenza e della storia delle biblioteche fiorentine settecentesche lo posero al centro di una fitta rete di rapporti con gli intellettuali dell’epoca, che si rivolgevano a lui per avere notizie circa il patrimonio librario cittadino. Obiettivi primari del progetto sono la valorizzazione dei manoscritti riccardiani e lo sviluppo di un’indagine teorico-critica volta a inquadrarli nella storia della filologia e della erudizione settecentesca. Il lavoro, partendo dalle carte, si concentrerà su tre direttrici principali:

  1. L’Umanesimo fiorentino: ripercorrendo le tappe del progetto di studio ideato da Mehus, si ricostruiranno le sue fonti al fine di mappare le collezioni librarie di soggetto umanistico-rinascimentale della Firenze settecentesca.
  2. Il cantiere filologico: lo studio delle riflessioni metodologiche presenti nei quaderni riccardiani e dell’inedita Ars critica, contenuta nel Ricc. 3877, chiarirà il ruolo di Mehus nella storia della filologia.
  3. Le epistole: sarà analizzata la corrispondenza di Mehus che rinvia ai materiali dei 29 manoscritti, con un focus sulle tematiche librarie ed editoriali.

ENTE DI RIFERIMENTO: Università di Firenze – Università di Verona

PARTECIPANTI:

  • Gruppo di ricerca:
    • Florence RU: Francesco Bausi (PI), Luca Boschetto, Matteo Ceccherini, Clementina Marsico, Maria Naccarato

    • Verona RU: Fabio Forner (RU coordinator), Emilio Boaretto, Sabrina Caiola, Isabella Menin, Anna Maria Salvadè

META - METASTASIO’S EPISTOLARY TEXT ARCHIVE

Metastasio

DESCRIZIONE DEL PROGETTO: L’epistolario di Pietro Metastasio è composto da più di 2600 lettere di date comprese tra il 1715 e il 1782. Nella complessa tradizione testuale si intreccia un’ampia varietà di tipologie documentarie che comprende le lettere autografe effettivamente spedite, i copialettere della corrispondenza in uscita e i testimoni a stampa. Tra i fondi archivistici e bibliotecari che conservano autografi della corrispondenza originale si segnalano principalmente quelli di Bologna, Trieste, Volterra, Budapest e Roma. Un altro cospicuo gruppo di autografi, tra cui gran parte delle epistole al fratello Leopoldo, si trova presso la Österreichische Nationalbibliothek di Vienna, dove sono soprattutto custodite due serie di copialettere comprendenti 1571 unità documentarie. Ai manoscritti si aggiunge poi una quantità importante di lettere tramandate dalle raccolte a stampa sette-ottocentesche e dalle edizioni di epistole singole o in piccoli gruppi.

ENTE DI RIFERIMENTO: Università di Genova

PARTECIPANTI:

  • Direzione: Alberto Beniscelli, Gianfranca Lavezzi, Raffaele Mellace, William Spaggiari†, Duccio Tongiorgi, Corrado Viola
  • Comitatio scientifico: Franco Arato, Anna Laura Bellina, Luca Beltrami, Michele Calella, Carlo Caruso, Paola Cosentino, Francesco Cotticelli, Angela Fabris, Fabio Forner, Javier Gutiérrez Carou, Andrea Lanzola, Paologiovanni Maione, Matteo Navone, Rosa Necchi, Gilberto Pizzamiglio, Silvia Tatti, Lucio Tufano
  • Redazione: Luca Beltrami, Emanuela Chichiriccò, Andrea Lanzola, Matteo Navone, Giordano Rodda

VINCENZO MONTI
Edizione Nazionale delle Opere di Vincenzo Monti

DESCRIZIONE DEL PROGETTO: La realizzazione di una Edizione Nazionale delle Opere di Vincenzo Monti (1754-1828) muove dal riconoscimento dell’indiscutibile centralità del poeta nella cultura letteraria tra Sette e Ottocento, ancora documentata dal magistero di Carducci, sia del poeta sia del maestro, senza dimenticare l’operosità critica della sua scuola. A tale rilevanza storico-culturale fanno però riscontro ampie e persistenti lacune editoriali, che per testi anche centrali nella bibliografia del poeta impongono ancora di ricorrere alle stampe ottocentesche, malfide e prive del necessario commento. La pubblicazione dell’opera omnia intende supplire a tali mancanze offrendo edizioni storicamente e filologicamente affidabili. L’interpretazione dei testi è affidata a un commento puntuale, strumento indispensabile per restituire la centralità di una esperienza letteraria che divenne specchio del proprio tempo, e colmare così un capitolo inevaso della nostra storia letteraria. La varietà dei generi sperimentati, l’ampiezza degli ambiti percorsi e l’originalità del dialogo con la tradizione imposero l’opera montiana quale modello agli scrittori delle generazioni successive, a partire dalla triade Foscolo, Leopardi, Manzoni. Il primato di Monti sui contemporanei riguardò infatti il giovane arcade Autonide Saturniano, giunto a Roma ventiquattrenne nel 1778, il «libero autore dell’Aristodemo», per il genere tragico, fino all’iniziatore della nuova poesia politica in forma dantesca, dei versi rivoluzionari dapprima, napoleonici poi. Centrali furono anche il magistrale lavoro del traduttore, che lo fece trionfare con il monumento dell’Iliade, dopo le Satire di Persio e La Pulcella di Orléans di Voltaire. Né si può dimenticare la prosa saggistica del polemista o degli scritti sulla lingua italiana, che, nell’aspirazione ad allargare il perimetro del lessico oltre i termini del linguaggio letterario fino a includere il settore scientifico, ha costituito un punto di riferimento inevitabile per la riflessione linguistica ben oltre la metà del XIX secolo. 

PARTECIPANTI:

  • Comitatio scientifico: Arnaldo Bruni (presidente), Luca Danzi (segretario), Stefano Carrai, Angelo Colombo, Renzo Cremante, Luca Frassineti, Paola Italia, Roberto Leporatti, Donatella Martinelli, Giulia Raboni, Angelo Romano, William Spaggiari †, Barbara Tanzi Imbri, Duccio Tongiorgi, Corrado Viola

CENTRO DI STUDI MURATORIANI
Edizione Nazionale dei carteggi di Lodovico Antonio Muratori

PRESENTAZIONE DEL CENTRO: Il “Centro di studi muratoriani e dell’alta cultura del primo Settecento” viene istituito ufficialmente nella seduta del 21 aprile 1952 del  “Comitato per le onoranze a L.A. Muratori nel bicentenario della morte” (che le aveva organizzate nel 1950, pubblicandone gli atti nel ’51), e della “Deputazione di storia patria per le antiche Provincie modenesi”.  La sede è Modena, in via della Pomposa 1, presso l’Aedes Muratoriana. Scopo del Centro è far meglio conoscere e valorizzare l’opera di Muratori e la cultura del Settecento attraverso la cura di edizioni, convegni, progetti e attività di studio sulle tematiche muratoriane.

PARTECIPANTI:

  • Soci effettivi: Matteo Al Kalak, Franco Arato, Enrico Artifoni, Laura Balletto, Arnaldo Bruni, Gabriele Burzacchini, Anna Calapaj Burlini, Marco Cattini, Marco Cavina, Angelo Colombo, Alfredo Cottignoli, Paola Di Pietro Lombardi, Mario Fanti, Ennio Ferraglio, Vincenzo Ferrone, Dario Generali, Daniela Gianaroli, Paolo Golinelli, Mario Infelise, Maria Lieber, Gian Paolo Marchi, Francesco Margiotta Broglio, Fabio Marri, Ernesto Milano, Federica Missere Fontana, Giorgio Montecchi, Maria Pia Paoli, Patrizia Paradisi, Renzo Rabboni, Giuseppe Ricuperati, Gian Paolo Romagnani, Gino Ruozzi, Claudio Scarpati, Giovanni Vittorio Signorotto, Carmelo Elio Tavilla, Duccio Tongiorgi, Paola Vecchi, Marcello Verga, Corrado Viola
  • Soci corrispondenti: Antonella Agostinis, Gabriella Airaldi, Luca Badini Confalonieri, Bruno Basile, Alberto Beniscelli, Carlo Bitossi, Rossella Bonfatti, Aldo Borsari, Manuela Bragagnolo, Andrea Campana, Giulia Cantarutti, Cristina Cappelletti, Chiara Continisio, Francesca Maria Crasta, Renzo Cremante, Chiara Curci, Fabio Danelon, Patrizia Delpiano, Maria Grazia Di Campli, Carlo Fantappiè, Michela Fantato, Carla Forlani, Simone Forlesi, Fabio Forner, Luca Frassineti, Elisabeth Garms-Cornides, Gianmarco Gaspari, Simona Gavinelli, Francesco Gherardi, Elisabetta Graziosi, Giulio Guderzo, Girolamo Imbruglia, Claudio Lamioni, Andrea Lazzarini, Ilaria Magnani Campanacci, Anna Maranini, Vincenzo Mazzini, Giuliano Milani, Maria Teresa Monti, Giuseppe Nicoletti, Andrea Palazzi, Pantaleo Palmieri, Renato Pasta, Giuliano Pinto, Gilberto Pizzamiglio, Milena Ricci, Giordano Rodda, Irene Scaravelli, Giuseppe Sergi, Maria Gioia Tavoni, Annalaura Trombetti Budriesi, Roberta Turchi, Roberta Turricchia, Paolo Ulvioni, Gabriella Bruna Zarri

R-NHEP - RESEARCH NETWORK FOR THE HISTORY OF EUROPEAN PERIODICALS

PRESENTAZIONE DEL GRUPPO DI RICERCA: Il Research Network for the History of European Periodicals si dedica allo studio interdisciplinare dei periodici e dei giornali pubblicati in Italia e in Europa dal XVIII secolo a oggi e si propone di stimolare, a livello internazionale, la ricerca sul giornalismo europeo in prospettiva letteraria, storica e linguistica, coinvolgendo molteplici settori (erudito, enciclopedico, spettatoriale, divulgativo etc.). Il gruppo di ricerca si dedica alla promozione e alla diffusione degli studi sui periodici europei in vari ambiti, tra cui: lo studio delle tradizioni discorsive che hanno caratterizzato il giornalismo sin dal Settecento (prototipi, generi e stili giornalistici; formati di critica e dibattito pubblico, come la polemica e la querelle); il ruolo delle traduzioni e dei traduttori nello sviluppo del giornalismo europeo (historical translation studies e historical translator studies); le funzioni rivestite dalla lettera sia all’interno dei periodici sia nell’evoluzione e nel processo di diversificazione dei giornali stessi (l’uso della lettera nei periodici; epistolari e periodici come ‘social analogici’).

PARTECIPANTI:

  • Coordinatori: Fabio Forner, Sabine Schwarze
  • Segreteria scientifica: Emilio Boaretto, Luigia Buffatti, Giulia Mantovani, Raphael Merida, Flavia Palma
  • Componenti: Anna Anselmo, Lucia Berti, Francesca Bianco, Giulia Cantarutti, Alessia Castagnino, Gabriella Catalano, Chiara Conterno, Patrizia Delpiano, Angela Fabris, Eric Francalanza, Rudj Gorian, Claudio Grimaldi, Riccardo Gualdo, Gerda Haßler, Giovanni Iamartino, Robert Lukenda, Yasmine Marcil, Franz Meier, Annachiara Monaco, Michele Ortore, Jeanne Pfeiffer, Gilberto Pizzamiglio, David D. Reitsam, Ricciarda Ricorda, Fabio Rossi, Fabio Ruggiano, Anna Maria Salvadè, Giuseppe Sergio, Corrado Viola, Rotraud von Kulessa, Thomas Wallnig, Enrico Zucchi
Torna in alto