Scomparsa del prof. Gian Paolo Marchi
Formatosi all’Università Cattolica di Milano alla scuola di Giuseppe Billanovich, Gian Paolo Marchi è stato docente di Letteratura italiana prima all’Università di Genova e poi in quella di Verona, dove ha insegnato come professore ordinario dal 1994, ricoprendo importanti ruoli istituzionali, tra cui la direzione del Dipartimento di Romanistica e, fino al 2010, la presidenza della Facoltà di Lingue e letterature straniere. Insignito nel 2006 della laurea honoris causa in Lettere dall’Università di Szeged (Ungheria) per l’edizione del Codex Italicus I della Commedia dantesca, cessa dall’insegnamento nel 2011, dopo 46 anni di docenza; gli viene conferito il titolo di professore emerito nel 2012. Larghissima e insieme capillare la sua competenza di testi e contesti.
La produzione scientifica, eccezionalmente ampia, filologicamente fondata e sempre acutamente contributiva, ha spaziato da Dante a tutto il Novecento, sondando vari autori e momenti della storia culturale e letteraria. Si segnala come centrale ma non certo esclusiva la predilezione per l’ambito veronese, dal medioevo dell’Arcidiacono Pacifico al primo umanesimo di Guarino Veronese, dal Settecento erudito di Scipione Maffei fino all’Ottocento di Pindemonte, dei Betteloni, di Aleardi, di Salgari. Un particolare rilievo è tuttora unanimemente riconosciuto ai suoi lavori su Alessandro Manzoni (Per la Monaca di Monza e altre ricerche intorno a Manzoni, 1993) e su Giovanni Verga (Concordanze verghiane, 1970; Verga e il rifiuto della storia, 1987; l’edizione del Mastro-don Gesualdo, 1989), per l’apporto decisivo all’interpretazione dell’opera dei due scrittori. Ha fondato nel 2002 il Centro di Ricerca sugli Epistolari del Settecento (C.R.E.S.), ora afferente al Dipartimento di Culture e Civiltà del nostro Ateneo, centro del quale era presidente onorario. Tra le molte affiliazioni a prestigiosi enti culturali e istituti accademici e di ricerca si ricordano il Comitato Scientifico della Fondazione Centro Studi Alfieriani di Asti, la Commissione per l’Edizione Nazionale delle opere di Antonio Fogazzaro di Vicenza, la Fondazione Tancredi di Barolo di Torino, l’Accademia Cignaroli, l’Accademia di Agricoltura, Scienze e Lettere di Verona, l’Accademia Ambrosiana di Milano.
